FIBROMIALGIA
La sindrome fibromialgica è una patologia che colpisce prevalentemente i muscoli e le loro inserzioni in vari distretti del corpo, tra cui anche la schiena.
E’ spesso diagnosticata tardivamente perché confusa con il comune “mal di schiena” o i comuni “dolori artrosici” o scambiata per sindrome depressiva (molti anni fa veniva definita “malattia immaginaria”). Invece è una patologia vera e propria ed è classificata come una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli. Non esistono ancora studi che abbiano individuato le cause sicure e non esiste una terapia risolutiva. Si ipotizza che ci siano dei fattori scatenanti , i quali possono anche determinare fasi di riacutizzazione:
- stress di vario tipo, compresi eventi traumatici
- affaticamento
- carenza di sonno
- rumore
- freddo
- umidità
- cambiamenti meteorologici
- periodo pre-mestruale.
I sintomi più frequenti che caratterizzano questa patologia sono:
- dolori diffusi alla schiena , spalle, mani, piedi, al torace
- disturbi del sonno (poco profondo e non ristoratore)
- cefalea muscolotensiva o emicranica
- sensazione di stanchezza (astenia) e facile affaticabilità
- rigidità mattutina (specie al collo e alle spalle)
- parestesie (costituite da formicolii e sensazioni simili a punture)
- sensazione di gonfiore alle mani
- perdita di memoria , rallentamento cognitivo , difficoltà di concentrazione
- disturbi della sfera affettiva (ansia e/o depressione).
Essendo tali sintomi comuni e confondenti molte altre malattie, la valutazione e la diagnosi va sempre affidata ad uno specialista ( il reumatologo).
Alla luce della complessità della patologia, l’approccio terapeutico deve essere variegato. Purtroppo il sintomo dolore è spesso quello che dà maggior disturbo e talvolta rende invalidante la vita del paziente ; molte volte è associato a profonda stanchezza e una grave riduzione del tono dell’umore (sindrome depressiva) .
Il paziente fibromialgico può trarre beneficio dalla somministrazione di farmaci quali fans , paracetamolo e cortisonici , ma molte volte non sono sufficienti. In questi casi sarebbe opportuno indirizzare il paziente ad un terapista del dolore. Spesso agli antidolorifici ( anche oppioidi ) vanno associati a farmaci antidepressivi per ridurre il dolore , migliorare la qualità del sonno e del tono dell’umore ( terapia farmacologica). E’ possibile fare infiltrazioni dei punti trigger se l’area dolente è abbastanza circoscritta. L’auricoloterapia e l’agopuntura sono terapie assolutamente da considerare perché possono migliorare ,senza l’utilizzo di farmaci, sia il dolore che l’umore e il riposo notturno . Una corretta fisioterapia può essere molto utile , soprattutto quando il dolore è ben controllato e il paziente è in grado di eseguire gli esercizi.