CROLLO VERTEBRALE

Le vertebre rappresentano la sede più comune di fratture da fragilità e sono tutt’oggi ampiamente sottodiagnosticate e non trattate.

I crolli vertebrali sono delle fratture e la maggior parte delle volte rappresentano una complicanza di uno stato di osteopenia o osteoporosi. Sono molto frequenti nel mondo: una donna su quattro sopra i 50 anni ne è colpita. Le fratture vertebrali hanno un pesante impatto sulla qualità di vita dell’individuo, causando dolore, perdita di altezza, depressione e disabilità.
L’osteoporosi è una condizione patologica caratterizzata da una ridotta massa ossea e un deterioramento della micro-architettura ossea, con conseguente aumento del rischio di frattura
I crolli vertebrali sono frequentemente causati da attività quotidiane come  flessioni in avanti, torsioni e/o sollevamento di oggetti leggeri oppure traumi da cadute accidentali.
Anche una singola frattura vertebrale  può portare a una progressiva perdita di altezza, ad un’aumentata cifosi (gibbo), una ridotta mobilità e una ridotta funzionalità polmonare, ma soprattutto un improvviso dolore acuto persistente molto intenso a carico della schiena.
La diagnosi viene effettuata attraverso una radiografia e il trattamento prevede sia una terapia farmacologica specifica per il metabolismo delle ossa , sia una adeguata terapia del dolore , con antiinfiammatori o oppioidi e infiltrazioni locali dei punti trigger con miscela di anestetico/cortisone/antidolorifici. Inoltre è consigliato un periodo di riposo e l’utilizzo di un opportuno busto . In alcuni casi viene presa in considerazione l’effettuazione di un intervento chirurgico (vertebroplastica o cifoplastica)